Shift 2: affrontiamo questo puzzle game a testa in giù!

Di Luca G.

Dobbiamo ringraziare la casa di produzione Fishing Cactus che ci regalò nel 2009 un puzzle game monocromatico chiamato Shift. Oggi siamo lieti di annunciarvi il sequel, Shift 2, che vi vede sempre impegnati a superare determinati livelli, trovandone l’uscita. Sembra banale, ma come potete vedere attraverso le immagini pubblicate qua sopra, potrete a vostro piacimento, “rovesciare” lo scenario di gioco in modo da riflettervi da un altro punto, per sorpassare trappole e trabocchetti. In questo modo alcuni punti diventano accessibili, gli ostacoli evitabili e le uscite alla portata di mano per tutti; e se volete, vi basterà ritoccare lo schermo per tornare a rovesciare la schermata di gioco.

Un gioco che fa riscoprire il piacere del bianco e del nero, oltre alla grafica molto stilizzata (ma ben curata); un gameplay semplicissimo, accompagnato da una colonna sonora di musica jazz davvero invidiabile. In questo secondo capitolo, la casa madre, ha deciso di non stravolgere gli elementi che tanto erano piaciuti nel primo episodio ai giocatori di iPhone e iPod. Considerando il fatto che questa meraviglia è composta da circa 120 livelli e che è presente una leaderboard online dove è possibile avere ben 34 achievement, il gioco si può elogiare per la sua rigiocabilità elevata.

Il gameplay nonostante sia molto semplice, richiede un superamento di vari ostacoli: dai muri da disintegrare al raggiungimento degli interruttori che ruotano gli scenari anziché rifletterli, oltre che alle chiavi per l’attivazione di ponti e quant’altro. Un gameplay sicuramente maggiore rispetto al prequel non c’è che dire, curato nei minimi dettagli e con un livello di sfida ancora più evoluto. Difetti grafici presenti se ne riscontrano pochi (come alcuni spigoli che potevano essere più arrotondati), ma vista la semplicità grafica non vanno a rovinare il progetto. Vi troverete appena partirete con la prima partita, due frecce che serviranno per muovere il personaggio a destra e a sinistra e quando le premerete insieme, quest’ultimo salterà; forse una soluzione semplice a livello di tasti, ma poco precisa a volte (di salti ne mancherete parecchi!), che avrebbe guadagnato precisione anche con un ulteriore tasto adibito al solo salto.

Forse possiamo considerarlo uno dei più classici sequel, dove il gameplay e la grafica sono rimasti invariati, però sono stati aggiunte varianti, e si notano benissimo. Questo titolo, vi coinvolgerà per parecchie ore, con il suo divertimento fuori dagli schemi; volendo trovare qualche difetto, vi parliamo del sistema di controllo, che poteva essere curato meglio nei suoi particolari (più precisione nelle risposte input e una maggiore elasticità, per esempio).