Kingdom Hearts – Birth by Sleep Special Edition: Sora e gli eroi Disney, in edizione speciale

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personaggi giocoBisogna ammettere che nell’ultimo periodo molte case produttrici stanno sfornando parecchi prequel di titoli storici, lo stesso Metal Gear Solid: Peace Walker ne è stato esempio, optando per la piccola console portatile di casa Sony come piattaforma di riferimento.

Per rimanere al passo coi tempi, anche Square Enix ha deciso di portare su PSP uno dei suoi titoli più amati, Kingdom Hearts, proponendo un nuovo capitolo in edizione speciale, ovvero Kingdom Hearts: Birth by Sleep Special Edition. Noi di Sologames lo abbiamo analizzato a fondo: ecco a voi, allora, le nostre impressioni sul gioco.

Tranquillizziamo subito gli appassionati dicendo che Birth by Sleep non è una semplice trasposizione, ma può essere considerato a tutti gli effetti un vero e proprio prequel. Chi aveva avuto la fortuna di giocare ai primi due capitoli per PS2 si ricorderà di certo di alcuni particolari che avevano caratterizzato il gioco di casa Square Enix: bene, le novità in questo capitolo sono decisamente tante. Birth by Sleep si pone dieci anni prima rispetto agli eventi che circonderanno poi Sora nei due episodi PS2; il gioco è incentrato sul viaggio di tre giovani apprendisti (Ventus, Aqua e Terra) in grado di maneggiare la Keyblade (la famosa spada utilizzata da Sora per intenderci). Al loro seguito ci saranno i maestri Eraqus e Xehanort; sarà proprio il rapimento di quest’ultimo a far smuovere le acque e scatenare il caos più totale, visto che la scomparsa del saggio è segno di grande sventura per l’universo dei nostri eroi, i quali decidono di partire immediatamente per ritrovare il Maestro. Il gioco inizia con Ventus che, dopo essersi svegliato da un sogno abbastanza particolare, si accorge di essere in possesso di una Keyblade; l’inizio del gioco è collocato esattamente un giorno prima del grande esame per diventare maestri della Keyblade. Questo capitolo mette in risalto i temi dell’amicizia, della classica contrapposizione tra Bene e Male, oltre ad offrire interessanti spunti narrativi sulle origini della saga.comabattimento

Come già detto, le novità presenti in questo capitolo sono parecchie, a partire dai personaggi attraverso i quali seguiremo l’avventura. Tanto per cominciare, si può scegliere un solo personaggio per volta (uno tra Ventus, Aqua e Terra) e, una volta completato il gioco con uno di essi, potremo ripetere l’avventura con i restanti due; a seconda dell’eroe scelto, le storie si svolgeranno in modo autonomo, ma comunque intrecciate tra loro. L’altra novità è che, purtroppo, non ci sono più Pippo e Paperino al nostro fianco (dite addio dunque agli incitamenti durante i combattimenti da parte di questi due soggetti!), il che può essere un dispiacere per chi si era affezionato nei primi due capitoli a questa piacevole compagnia, anche se, controllare un solo personaggio, significa poter gestire meglio i punti esperienza, essendo ora tutti concentrati su un unico eroe. Per quanto riguarda i volti noti che incontrerete nel corso della storia, invece, non mancheranno di certo icone Disney del calibro di: Cenerentola, Biancaneve, Stich, Peter Pan, Principessa Aurora, Qui, Quo, Qua, Hercules adolescente o lo stesso Topolino; a questi, si affiancano tante altre sorprese di cui però non vi sveliamo l’entità. Come nei precedenti titoli della serie, inoltre, anche in Birth by Sleep ritroviamo alcuni personaggi tratti dal mondo di Final Fantasy. In aggiunta troveremo le forme umane di alcuni membri dell’Organizzazione 13 come Xehanort, Dilan, Braig, Even, Aeleus, Lenzo, Isa e Lea. Per quanto riguarda i nemici, infine, a tenervi occupati nel corso della storia ci penseranno i Nesciens, creature simili agli Heartless, e gli immancabili boss di fine livello, ognuno dei quali caratterizzato da punti deboli precisi, tali da richiedere tattiche diverse a seconda del caso: alcuni boss, per esempio, devono prima essere indeboliti in alcune parti del corpo, per poi essere attaccati con poteri magici.

comboLa vera novità di questo ultimo capitolo di Kingdom Hearts è il sistema di combattimento: infatti, Square Enix ha messo a punto quattro modalità multigiocatore e tre nuove strategie di combattimento, puntando sempre sulla componente Action/gdr, da sempre tratto distintivo della serie: i comandi di tiro permettono attacchi multipli attraverso l’uso di un apposito mirino, il tabellone di comando, che consiste in un tabellone comprendente un minigioco basato sui dadi, permette lo sviluppo e il potenziamento degli attacchi singolarmente e, infine, l’unione bidimensionale, che consente al proprio alter-ego di fondersi con gli altri personaggi incontrati nel corso della storia per poi sfruttarne gli stessi attacchi. Ogni attacco poi che verrà utilizzato andrà a riempire una barra che, una volta piena, darà la possibilità di sferrare un attacco ancora più potente (ne fanno parte di questi attacchi il Fireblazer, colpo basato sul fuoco e il Thunderbolt, tratto invece dall’energia dei fulmini). Le strategie di combattimento variano comunque a seconda del personaggio scelto: Ventus, per esempio, è molto rapido, Terra è molto forte nei combattimenti corpo a corpo e Aqua, invece, è devota agli attacchi magici. Anche in Birth by Sleep non mancano i negozi, all’interno dei quali è possibile acquistare potenziamenti e attacchi magici da inserire nella propria lista da combattimento. Oltre al protagonista ed alle rispettive abilità, ad essere soggetta ad evoluzioni, sia nell’aspetto che nell’efficacia dei colpi, è anche la Keyblade; si possono poi fondere vari incantesimi e abilità per dar vita a combinazioni sempre nuove ed efficaci. Le battaglie, a seguito di questi fattori, risultano quindi intense, “colorate” e sempre stimolanti da affrontare. Le modalità multiplayer sono molto divertenti, in particolare quella cooperativa, con arene ben strutturate e curate. Affrontare un boss assieme ad un amico può essere molto gratificante, soprattutto per gli onerosi guadagni, in termini di punteggio, che si ottengono sconfiggendo un boss in due. Da annotare il fatto che, mediante il system-link , è possibile accedere a una serie di combo speciali una volta in battaglia.video

Crediamo che Kingdom Hearts: Birth by Sleep abbia tutte le carte in regola per entrare nella top ten dei giochi più significativi usciti quest’anno su PSP, anche se, purtroppo, i difetti non mancano. Come nel caso della telecamera, spesso ballerina e ostica da gestire soprattutto contro i boss; le stesse sezioni platform sono rese un po’ goffe per via di una certa legnosità di Ventus; la voce di Terra invece risulta spesso fuori tono, non rendendo giustizia allo spessore del personaggio e sfigurando, magari, di fronte alle voci più convincenti dei personaggi Disney. Altri problemi sono stati riscontrati nei tempi di caricamento, davvero troppo lunghi, così come in una scarsa ottimizzazione del frame-rate; infine, la colonna sonora, nonostante la presenza di tracce azzeccate e in linea con la serie maggiore, pecca a volte di una certa ripetitività. Nonostante questi difetti, alcuni dei quali trascurabili, crediamo che Birth by Sleep sia un titolo pienamente godibile. Il sistema di combattimento è ben strutturato, al punto da rendere gli scontri dinamici e divertenti. La buona caratterizzazione dei boss riesce, inoltre, a dare un tocco di “oscurità” in più ai personaggi Disney, presentati qui sotto una veste diversa dal solito. L’ottima realizzazione grafica, infine, completa un quadro nel complesso riuscito e ricco di particolari. Un gioco che non può mancare nella vostra collezione, assolutamente.

Luca Grassia

 

 

 

 


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