Saw 2: Flesh and Blood – Jigsaw torna a farci cadere nell’angoscia!

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La vita è un dono meraviglioso. E riuscire ad apprezzare il dono della vita è la cosa più difficile che esista. Così John Kramer, in arte Jigsaw, ha deciso bene di tornare a dare le sue sanguinose “lezioni di vita” a quelli che non riescono ad apprezzarla e ha deciso di tornare a farlo su Xbox 360 con Saw 2: Flesh and Blood.

Per chi non conosce la serie cinematografica di Saw, facciamo un breve riassunto almeno fino ai primi due episodi: Saw parla di varie persone che, per le scelte sbagliate effettuate nella loro vita, vengono “scelti come protagonisti” di un gioco sadico e autopunitivo. Tutto ciò organizzato da uno psicopatico di nome Jigsaw che, essendo malato di cancro in fase terminale, si accorge del valore dell’esistenza e sceglie di spiegarlo a suo modo (con enigmi violenti e distruttivi) ai “prescelti”. Il secondo episodio presenta tratti molto più polizieschi rispetto al primo che presentava una struttura di un vero e proprio horror, ma non ha perso il fascino né della storia, né del genere del film.

Il gioco inizia proprio come la pellicola cinematografica: ovvero con  Micheal Marks che si trova addosso una maschera aperta simile a una tenaglia; l’unico modo che ha per portare a casa la vita è quello di incidersi con un bisturi il suo occhio sinistro e recuperare al suo interno la chiave che è stata inserita dal famoso Enigmista. Questo personaggio verrà rimpiazzato poi, seguendo la trama del film originale, da Micheal Tapp, un poliziotto sulle orme dello psicopatico. Dovrete evitare le trappole, i vetri rotti e le sostanze acide sparse per terra che sono state accuratamente inserite nei livelli. Insieme a voi troverete anche nel gioco gli ex carcerati che Micheal aveva catturato nella sua carriera  più suo figlio, Daniel, che per il rapporto di parentela che ha con Micheal Tapp, dovrà sopravvivere alle angoscianti vendette degli ex carcerati.

Questo è un tie-in horror per stomaci robusti pieno zeppo di enigmi da risolvere: ogni enigma naturalmente avrà le sue conseguenze che si ripercuoteranno nel gioco nel corso della trama.

La visuale scelta è quella in terza persona come si rispetti in ogni survival horror ed è possibile interagire con gli elementi presenti nel gioco (luci, oggetti, torce ecc.). Ogni porta da aprire diventa un minigame da affrontare e durante il corso del gioco sentiremo sempre la presenza di Jugsaw che ci darà la possibilità di salvare le vittime designate attraverso la soluzione di qualche enigma.

Nel primo capitolo pubblicato potevamo combattere per portare a casa la pelle (come ogni survival horror che si rispetti!) e questo tipo di feature ha permesso al primo episodio di non cadere in quello stato di monotonia di cui si aveva così tanto timore per la trasportazione da film a videogioco. In questo nuovo titolo, le cose sono decisamente cambiate, infatti questa componente è stata resa del tutto impersonale: per colpa di molti quick-time-event, non sono più presenti momenti in cui si poteva sfogare quella rabbia che staccava la mente dagli enigmi, come nel precedente capitolo: questa decisione però non ha portato alla distruzione della serie, anzi, le ha giovato molto, secondo noi.

Se il gameplay si fosse basato sulla sfida di nemici sparsi per i livelli come accadde in Silent Hill, saremmo qui a parlarvi di un tie-in mal riuscito, invece si tratta di una trasportazione fedelissima al film e sappiamo tutti che ciò capita molto di rado.

Saw 2:Fleesh and Blood resta coinvolgente e intrigante per tutto il corso della storia e utilizza i nuovi motori grafici Unreal Engine 3, anche se in alcune occasioni questi sono totalmente sprecati: infatti i frame rate risentono di incertezze e gli ambienti, tetri e claustrofobici come di dovere, spesso sono ripetitivi e molto oscuri.

Il titolo ha quel sapore di vecchia generazione per la poca azione presente e ripetuta e nonostante la trama potenzialmente molto interessante, siamo d’accordo con chi afferma che la si poteva raccontare meglio.

Un sei su dieci  potrebbe essere un voto equo.

Luca Grassia


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