Overlord Dark Legend: da schiavo a padrone

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Overlord Dark LegendLa vita è sempre più dura nel regno di Vallerbosa: dopo essere partito in cerca di fortuna, il duca di Gromgard è ritornato a casa solo per trovarsi senza una moglie, fuggita con un cittadino, e senza più un briciolo di ricchezza. Per cercare di riportare in auge il suo regno, il sovrano è di nuovo partito per ritrovare la perduta gloria, lasciando il regno di Vallerbosa nelle mani dei suoi tre figli: Gerda, una donna che non riesce a percepire la virilità negli esseri umani e, per questo, ha intrapreso una relazione sentimentale con Coso De Cosas, capo dei nani; Grenville, un uomo che si ritiene molto intelligente e che vede gli elfi come gli unici che possano sostenere ciò che il suo troppo sviluppato cervello partorisce; da ultimo, il giovane lord Gromgard, tanto odiato dai suoi fratelli quanto amato dalla servitù del castello, costretto a dormire in uno sgabuzzino e a vestire di stracci.

Il giorno del suo sedicesimo compleanno, il piccolo Lord riceve dal cuoco di corte Allegrotto uno strano dono: un enorme guanto metallico. Il cuoco non ha la minima idea di cosa possa trattarsi e ricorda solo che qualcuno gli aveva ordinato di darlo al giovane una volta compiuti i sedici anni. Mentre il Lord vaga per il castello, il guanto che indossa sembra reagire alla vicinanza con una porta. Una volta toccata con questo guanto, la porta in legno crolla, rivelando la sala del trono del castello dentro la quale sembra essere custodita una strana e sinistra armatura fluttuante… Il giovane Lord si avvicina all’armatura che, come per magia, si adagia sul suo corpo, trasformandolo nel nuovo cavaliere dell’oscurità… Il nuovo Overlord!

Le movenze della schiavitù
Prima ancora di andare in giro per il mondo a seminare il panico mentre si protegge il proprio regno, il gioco ci guida nell’apprendere le nozioni principali per controllare la nostra servitù, costituita, come già accadeva nel primo episodio di Overlord (del quale questo Dark Legend è diretto seguito prima di arrivare a Overlord II) dai serventi, strane creature somiglianti a dei goblin. L’Overlord può utilizzare i serventi per ogni genere di lavoro: da quelli più puliti, come azionare leve o sbloccare porte o ponti altrimenti irraggiungibili, a quelli sporchi, mandandoli a rubare tesori o a eliminare qualche fastidioso nemico di troppo senza macchiarsi le mani. Giuxik, l’anziano capo dei serventi, ci mostra quattro tipi differenti di schiavetti, che si distinguono per colore e abilità: i serventi marroni sono privi di capacità particolari ma hanno una rilevante resistenza ai danni e un elevata forza fisica; i serventi rossi sono abili nei colpi a distanza e possono spegnere i fuochi assorbendone il calore; i serventi blu sono davvero incapaci alle armi, ma possono nuotare e resuscitare i compagni morti; da ultimo, i serventi verdi possono resistere alle nubi tossiche ed eliminarne senza problemi le fonti. Tutti questi serventi possono essere evocati da appositi crateri colorati, che si attiveranno man mano nel corso del gioco una volta recuperate le corrispondenti arnie.

Esattamente come le arnie, durante il corso del gioco si possono recuperare svariate reliquie, utili per aumentare l’energia e il mana massimi dell’Overlord, per fargli ottenere nuovi letali incantesimi o per permettere di gestire un maggior numero di serventi contemporaneamente. Nel caso desiderassimo intervenire attivamente nelle nostre missioni possiamo affidarci alla nostra “simpaticissima” ascia gigante, un arma dalla potenza devastante capace di affettare come poche altre le nostre vittime! Per brandire la nostra arma si possono seguire due processi fondamentali: innanzitutto, possiamo premere il tasto Z sul Nunchuck e osservare il nostro Overlord mentre sminuzza tutti gli ostacoli sul suo percorso. Nel caso desiderassimo partecipare più attivamente possiamo muovere il Nunchuck leggermente in avanti per ottenere, senza sforzo, lo stesso identico, mortale risultato!

Overlord: Dark Legend ha questo potente pregio: sfruttare i controlli del Wii in una maniera che, all’apparenza può sembrare umile e limitata, ma che in realtà nasconde, dietro questa umiltà, un divertimento e una precisione che sono spesso preclusi ai normali titoli di terze parti. Per fare un altro esempio, con un lieve scatto del WiiMote possiamo usare la nostra mano libera per strozzare un servente: a quel punto possiamo decidere di scuotere il WiiMote per strangolarlo, trasformandolo così in una bomba utile ad abbattere ostacoli pericolosi, o dargli un colpo con il manico della nostra ascia (quindi utilizzando il Nunchuck) per vedere aumentare la nostra vita e il nostro mana grazie a questo prezioso sacrificio. Tutti questi movimenti sono replicati nel gioco con una verosimiglianza tale da stupire perfino il giocatore più scettico. Da ultimo, doverosa citazione va ai due mezzi più utili per potenziare l’Overlord e il suo piccolo esercito: le subquest e la forgia del castello. Attraverso le subquest, che il giocatore può intraprenderle parlando con il cuoco di corte Allegrotto e con il menestrello Ignoto, si possono guadagnare tanti bei soldoni sonanti! Con quest’oro nelle mani è possibile forgiare nuove armature e asce per l’Overlord, donandogli nuovi poteri e resistenze elementari, e potenziare con gli equipaggiamenti più assurdi i propri serventi, rendendoli più violenti e resistenti che mai!

Lo splendore tech
Cominciando una partita a Overlord: Dark Legend è la prima cosa che salta all’occhio. Il frameskip perfetto e la nitidezza della grafica regalano un incredibile spettacolo per gli occhi. Lo stesso vale per le texture e le animazioni dei personaggi, decisamente oltre gli standard ai quali il Wii ci ha spesso tristemente abituato. La colonna sonora epica non fa eccezione e ogni brano sembra voler essere una malvagia celebrazione delle malefatte del nostro Overlord e del suo esercito di servi perversi. Poi si esce dal castello e, come se l’enorme abitazione fosse coperta da una magica aura, il sogno svanisce: il frameskip trema vistosamente di fronte a delle scene troppo concitate. Nulla va perso, la grafica resta comunque nitida e precisa e i controlli non subiscono il minimo peggioramento per quanto riguarda le loro reazioni. Tuttavia si cominciano a notare i primi errori: come mai alcuni effetti sonori sembrano non esserci? Quando si colpisce con l’ascia un servente per ottenere il proprio potere non vi sono, per esempio, effetti di alcun tipo. Nessun colpo secco, nessun collo che si spezza. Nulla. Silenzio assoluto. Lo stesso vale per i colpi dell’ascia contro i nemici: tutto viene affidato al rumore dell’aria tagliata dalla nostra lama. Strana cosa. Il giocatore può soprassedere a questi piccoli dettagli proseguendo nella propria missione.

Sempre se il gioco lo vuole. Raramente, infatti, può capitare che il gioco si blocchi. Senza un motivo apparente, il giocatore si trova costretto a togliere l’alimentazione elettrica al Wii e a ricominciare dall’ultimo salvataggio, sperando che il salvataggio automatico al quale il titolo ci costringe non ci voglia giocare degli strani scherzi. Siamo di fronte, quindi, a uno sfruttamento pieno delle potenzialità del Wii, sia per quanto riguarda i già citati eccellenti controlli che per quanto concerne tutto il comparto tecnico: è come se il codice del gioco non fosse pulito ma pieno di strani bug. Niente che possa minare l’esperienza ludica in sé o che possa creare chissà quale frustrazione, ma si tratta comunque di dettagli migliorabili, di danni davvero evitabilissimi.

Conclusioni

Overlord Dark Legend è uno dei titoli più cinicamente divertenti mai usciti per la console Nintendo Wii: difficile non ridere di fronte alla stupidità dei serventi e altrettanto difficile è non crollare in uno spietato delirio di potenza controllando le gesta malvagie del nostro Overlord. Una realizzazione tecnica coi controfiocchi e una serie di missioni varie e intriganti rendono questo titolo uno dei migliori giochi d’azione per questa piattaforma di gioco. L’unico problema risiede in una fastidiosa serie di bug di programmazione, tanto stupidi da chiedersi come mai non siano stati eliminati. Un vero peccato, se questi non ci fossero stati la fruizione del gioco sarebbe stata appagante ben oltre l’immaginabile!

Voto: 7,5
Alessandro “Il Notturno” Perlini

Cyberludus


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