Cakepie, i sandwich e la questione del genere nei videogames…

Di

dungeons-of_dredmorImmaginate di essere, come è probabile che siate se state leggendo queste righe, una persona con un buon interesse nei confronti dei videogames.
Avete delle preferenze di titoli e tipologie, in alcuni primeggiate e in altri magari riuscite meno.
In alcuni siete davvero bravi, e in uno in particolare riuscite, dopo ore, settimane di esercizio e applicazione, a fissare un record mondiale di grande importanza per la comunità.
Andate sul forum della software house che ha concepito il gioco e, comprensibilmente, vi vantate del vostro record mondiale.

Piombano i primi complimenti e ne seguono molti altri, vi sentite bene e la comunità attorno a voi riconosce il vostro valore e la vostra bravura.

Immaginate ora che, all’improvviso, la stessa comunità scopra che siete un ragazzo nero e, in seguito al vostro post, vi risponda: “Sì, brava scimmia, ora vai a mangiare le banane sull’albero!”
Oppure, nel caso siate orientale: “Sì, sì, ottimo, musogiallo, ora fila a cuocere il riso e preparare il sushi!”
Magari siete marocchino o tunisino, allora potrebbe scattare qualcosa tipo: “Uhm, notevole per un venditore di tappeti!”

Cosa potrebbe accadere?
Il forum risponderebbe compatto segnalando, colpevolizzando e ostracizzando un comportamento del genere. Ci potrebbero anche essere dei risvolti legali. Ma ormai frasi di questo tipo sono praticamente impossibili da leggere o molto rare comunque, perlomeno nel mondo dei videogiochi.
Purtroppo ben più frequenti sono frasi e comportamenti offensivi nei confronti del sesso femminile.
Hanno la stessa gravità e importanza, hanno lo stesso livello di offesa e razzismo ma non vengono percepite come tali.
“Vammi a fare un panino, il tuo posto è la cucina” è quanto viene quotidianamente risposto a donne e ragazze che cercano di vivere la loro passione per i videogiochi.
Avances sessuali, battute, doppi sensi e scherzi di una volgarità assurda sono pratica comune in molte chat, forum e ambienti legati all’arte videoludica e ho spesso assistito di prima persona a comportamenti simili in alcuni dei MMORPG che ho giocato nel corso degli anni, talvolta li ho persino vissuti sulla “mia pelle” quando interpretavo personaggi di sesso femminile.

Sarebbe bello poter dire che si tratta di un trend in diminuzione, ma così non è e bisognerebbe riflettere tutti su certe parole, frasi e pensieri.

Vi lascio a riflettere con lo stupendo post (in inglese, purtroppo) di quanto accaduto a Cakepie, bravissima giocatrice trentenne e con un video che ribalta certe convenzioni…


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