Killzone 3: Guerrilla torna in campo con il terzo capitolo del suo capolavoro bellico

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mirino nemicoKillzone, dopo l’uscita del  suo secondo capitolo, ha diviso il popolo dei videogamer in due categorie: quelli che amavano alla follia il titolo e quelli che non riuscivano a passare sopra al design dei livelli – definiti come abbastanza piatti e ripetitivi. La Guerrilla (casa di produzione di Killzone), ha deciso di riprovare a creare un epic game, facendo uscire così, per domani 23 febbraio, Killzone 3; la casa di pubblicazione del gioco invece, ovvero la Sony, ha avuto una tattica molto intelligente e ha portato il titolo sul mercato con soli due anni di distanza dal precedente episodio, non facendo stancare i fan che attendevano con ansia questo momento.

Questo episodio, presenta tratti da FPS decisamente più in voga rispetto ai precedenti capitoli del gioco; infatti, il gameplay per esempio, potrà essere “digerito” anche da quelli che non hanno amato il sistema di gioco nei prequel.  Il terzo episodio si svolge in un arco temporale di sei mesi, ed è ricco di flashback e flashfoward, oltre al tutorial che si potrà giocare che viene posto avanti nel tempo; iniziata l’avventura però torneremo indietro nel passato. I personaggi buoni rimangono gli stessi, sono pero i nemici che cambiano, a partire dall’ammiraglio Orlock, fino ad arrivare al capo delle industrie, il terribile Jorhan Stahl.

La storia è ben narrata, attraverso anche delle cut-scene che si inseriscono nel corso del gioco per segnalare magari un cambio di obiettivo. Purtroppo però per noi, la trama molto spesso è troppo superficiale a volte, se non banale, con dialoghi poco coinvolgenti e cambi di scenario improvvisi che tentano di coprire le scelte di level design errate. E questo è un peccato, visto lo sforzo di Guerilla di dare più sostanza alla storia.

Killzone 3 presenta ben 4 livelli di difficoltà e l’ultimo si ottiene avendo finito il gioco la prima volta. Chi ha avuto l’onore di provarlo, consiglia comunque di giocarlo direttamente al livello più alto possibile, perché il titolo non raggiunge quasi mai quella situazione di frustrazione e l’azione così ci guadagna di spessore e di intensità. In 8 ore abbondanti potrete concludere le 9 missioni della modalità campagna, anche se verrete messi duramente alla prova, grazie all’I.A. dei nemici, che attraverso tattiche belliche (come il lancio di granate per farvi uscire dai vostri nascondigli), vi regaleranno ore di divertimento puro. Però abbiamo a volte anche notato il “rimbambimento”  dei soldati avversari che si sono inseriti in zone totalmente scoperte e in questi casi non rimane che prendere la mira e farli fuori definitivamente.sparattutto

Discorso armi: bisogna segnalare positivamente la scelta della casa madre di far portare al proprio personaggio, la terza arma pesante, che verrà sempre segnalata dalla classica croce digitale. Sono presenti: lanciarazzi, cannone ad arco, lanciamissili, WASP, fucili a dardi esplosivi, ecc; addirittura le torrette potranno essere portate con sé, senza dar problemi di riempimento slot.

I level design sono molto vari e fortunatamente, hanno perso quella omogeneità presente nei capitoli passati. Sarà possibile trovarsi in mezzo a guerriglie urbane o battaglie campali, per esempio. Parlando della multiplayer, sicuramente si notano i passi da gigante affrontati, però c’è un pallino che ci tormenta: la campagna, che può essere effettuata in cooperativa, possiede il classico split screen locale e non è presente un contatore di punteggi singoli anche se si sta giocando con un amico (unico punteggio). A parte questo è presente, per quanto riguarda il multiplayer competitivo, la modalità Guerra, dove fino a 24 giocatori possono sfidarsi in un unico campo di battaglia in varie missioni (gameplay del Killzone 2 per intenderci); poi è presente la modalità classica di deathmatch a squadre di 16 giocatori. La novità viene presentata grazie alla modalità Operazioni, che consiste nel giocare una specie di mini-campagna però a squadre, con tanto di vari step di obiettivi.

video del giocoGiudizio finale: secondo noi, questo capitolo merita davvero tanto. Per strada forse ha perso un po’ della sua originalità e della sua personalità, prendendo spunto molto spesso dai più conosciuti Halo, Gears of War e Call Of Duty. I comandi tutto sommato sono rapidi e ben precisi, e lo rendono uno shooter game di tutto rispetto, che merita un posto di onore tra i più famosi giochi bellici. Nove su dieci aggiudicato!

Luca Grassia


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