Darksiders: Wrath of War – la recensione di GamersHell

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Prendiamo dal sito GamersHell un’opinione spassionata di Chris Matel sul titolo Darksiders: Wrath of War per PS3, riassumendone i punti salienti.

L’ambientazione di Darksiders: Wrath of War è un mondo post-apocalittico in cui le forze del male hanno portato la fine prima del tempo. Non è un titolo con la grandezza epica della serie di Zelda, non sarà brutale come le puntate di God of War, né possiederà il ritmo di Prince of Persia, ma, grazie a un mix di classiche immagini post-apocalittiche riprese da altri giochi del passato magnificamente intessute a nuove invenzioni tutte da scoprire, Darksiders si pone sicuramente come una delle migliori storie di avventure della prima parte del 2010 e sicuramente è uno dei sequel più riusciti della stagione.

In altre parole, non ci troviamo di fronte a un clone di un altro software, ma solo di un videogame che utilizza anche paradigmi noti per creare qualcosa di nuovo e divertente.

Il giocatore assume il ruolo di Guerra, primo Cavaliere dellApocalisse, accusato di aver causato la prematura fine del mondo. Guerra chiede la possibilità di restituire onore al suo nome e di portare il giudizio su chi è stato davvero responsabile della distuzione dell’umanità. Quando la triade dei tre esseri onniscienti acconsente alla sua richiesta, Guerra viene mandato in una missione in cui stringerà alleanze i demoni e ripulirà la terra da chi gli si oppone.

L’avventura si sviluppa in maniera abbastanza lineare in un mondo con un fulcro centrale da cui si dipartono varie strade che portano ai domini dei Guardiani:  l’obiettivo finale, il Distruttore, è protetto da bestie feroci. Ci vuole l’aiuto di Samael – un demone traditore di cui neppure il Distruttore si fida – per riuscire a passare da un’area alla seguente. Avete sempre la possibilità di rivisitare i luoghi per scoprire oggetti prima nascosti o irraggiungibili. Tornare indietro potrà risultare un po’ noioso, ma fa parte di un gioco che vuole anche servire a stimolare la memoria. In ogni caso, ci vorranno circa 10 ore per rintracciare il Distruttore.

Comunque, il tempo passato a ri-esplorare i locali già visti non è costellato di pause, anzi, è possibile correre da un punto all’altro, senza attendere il caricamento di nuove schermate. L’unica caso in cui vi troverete di fronte a uno schermo nero è quando deciderete di utilizzare una delle scorciatoie di Vulgrimi, la buca del serpente.

Il ritmo del gioco è ben studiato, forse soltanto la prima ora risulta un po’ lenta, ma in seguito l’esperienza diventa realmente fresca e piacevole. I dialoghi e il suono sono relativamente soddisfacenti, anche se non memorabili. Buona la grafica, una via di mezzo tra il fumetto e il realismo, con un abbondante uso di colori vivaci. Per quanto riguarda gli aspetti che lasciano un pochino a desiderare, ci sono alcune lentezze nel caricamento dei dati: non debilitanti, ma distraggono un po’ dall’immersione totale in cui si era sprofondati.

Non c’è dubbio sul fatto che il gioco sia già concepito con in mente dei sequel, che riscuoteranno sicuramente interesse.

Pagella finale:

Grafica: 8.0
Suono: 8.0
Gameplay: 8.5
Multiplayer: non disponibile
Voto finale: 8.5


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